I grandi maestri medievali da Cimabue a tutto il quattrocento utilizzano la tempra come collante, questa tempera in genere era costituita da latte di fico, tuorlo d'uovo e aceto, essa veniva mescolata con terre o pigmenti naturali e  posta su tavola o intonaco seguendo precise prassi esecutive. Prima di fare ciò occorreva preparare la tavola ovvero fare l'imprimitura atta ad ricevere il colore, questo procedimento era ed è molto importante  tutto dipende da come si prepara il  supporto sia  tavola che muro. Andrea da Ponzano opera così, egli fa le sue opere di carattere sacro con naturalezza e semplicità ed anche molta umiltà, le sue opere poche all'anno, nascono lentamente senza fretta curando ogni aspetto, scavando all'interno dell'anima per carpire qualche recondito segreto. Egli adopera solamente quattro  o cinque pigmenti base con essi produce una  gran varietà di cromatismi.

Andrea da Ponzano ha intenzionalmente ripreso la tecnica medievale per la stesura delle sue opere, in questo modo i lavori assumono un carattere prettamente artigianle sia per la lunga fase pittorica sia per il tempo utile e necessario per l'essicazione, tale procedimento è contro tendenza per quanto riguarda la pittura ovvero la si riporta alle origini quando gli artisti lavoravano nelle botteghe o per commitenti vari.